di Sandro Moiso
Prologo
C’era grande agitazione in caserma.
Quella sera un collega sarebbe stato ospite di Ballarò per denunciare le condizioni di vita degli agenti e i maltrattamenti a cui erano sottoposti dai manifestanti.
Specie in Val di Susa. Soprattutto di notte, col favore del buio.
Finalmente sarebbe saltata fuori la verità, altro che palle!
Atto Unico
De Gennaro, in divisa d’ordinanza, sedeva nello studio insieme agli altri ospiti. Giovanni Floris aveva già introdotto il tema della serata, sottolineando l’importanza che la realizzazione del TAV avrebbe avuto nel rilancio dell’economia nazionale e dispiacendosi dei ritardi che l’opera stava subendo a causa dei ritardati prestiti europei e dei manifestanti contrari all’opera. De Gennaro si mordicchiava il labbro: doveva stare attento a non dire o fare cazzate.
“Se sbagli anche questa volta, ti mando a presidiare da solo il Kyber Pass dopo il ritiro dei marines dall’Afghanistan!” Quello era stato l’incoraggiamento che il Capo gli aveva dato.
Non c’era da scherzare: manteneva sempre le promesse, anzi le minacce.
Meglio non pensarci, però, e concentrarsi sulle risposte da dare.
Qualche politico, qualche tecnico, un paio di giornalisti erano lì nello studio.
Oltre a quella signora piuttosto anziana che sedeva in disparte…boh, chissà chi era?
Dopo i soliti convenevoli, Floris aveva dato la parola a un tecnico e al sindaco di Susa che avevano difeso l’opera e ne avevano illustrato i vantaggi.
Poi, tanto per drammatizzare, aveva introdotto De Gennaro: “ Diamo ora la parola ad un testimone oculare delle difficoltà cui si sta andando incontro nella costruzione del tunnel. Agente De Gennaro illustri pure al nostro pubblico le condizioni di difficoltà in cui si è trovato ad operare in val Corea”
“ Beh, intanto devo correggerla, perché si tratta della Val Clarea e non Corea. Anche perché più che la Corea i valligiani ci hanno sempre promesso il Vietnam…Come l’altra sera”
“Dica, dica pure agente e mi scusi per la svista di prima”.
“L’altra sera, dicevo, ci hanno aggrediti in massa. Ci hanno lanciato di tutto. Pietre e sassi di ogni dimensione. Ci siamo chiesti se per caso non avessero usato delle catapulte. Hanno divelto le reti, schiantato i mezzi da lavoro presenti. Hanno tirato giù le torri di illuminazione. E’ stato un inferno! Non si può più andare avanti così!!”
Pausa, qualche sporadico applauso in sala.
Sguardo torvo di Floris verso il pubblico che non aveva applaudito. Un pensiero nella sua mente: “Questi non li invito più”. Poi, rivolto a De Gennaro:” E voi cosa avete fatto?”
“Abbiamo sparato i lacrimogeni che avevamo. Pochi purtroppo a causa del taglio delle spese…”
”E poi…?”
“E poi ci siamo chiusi nei blindati, eravamo troppo pochi”
“Ma non avevate qualche mezzo adeguato a fronteggiare situazioni di quel tipo?”
“Sì, un Lince, ma ha dovuto indietreggiare di fronte alla pressione degli attaccanti…”
“E quanti agenti eravate sul posto?”
“Qualche decina…”
“Pochi…”
“Sì, ma già aumentati rispetto al periodo precedente la visita a Torino di Hollande…”
“Una situazione davvero incresciosa e pericolosa quindi…”
“Molto pericolosa, ci hanno lanciato massi del peso di qualche quintale. Il mattino dopo abbiamo trovato nei dintorni le sacche di tela in cui li avevano trasportati…”
“Sacche di tela? Per trasportare rocce e massi?”
“Sì, sì gli investigatori ne erano certi! Hanno anche arrestato due presunti colpevoli. Due valligiani”.
“E cosa è successo dopo?”
“I giudici li hanno rilasciati , dicendo che la ricostruzione dei fatti era lacunosa”
In quel momento, la signora anziana che già da qualche minuto mostrava un certo nervosismo aveva preso la parola. “E ci credo che fosse lacunosa. Quello l’è mica stato un assalto…”
Floris cercò di stopparla subito: ”Professoressa Hack, Lei avrebbe dovuto intervenire sulla pioggia di meteoriti avvenuta sugli Urali…mica su questo argomento. La prego…”
“Oh bel bimbo, l’argomento l’è il medesimo. Pioggia di meteoriti sugli Urali e in Val di Susa!”
“Come?” esclamò il conduttore televisivo allibito.
“Doveva essere mantenuto il segreto per non allarmare il pubblico, ma in Val di Susa, anzi in Val Clarea, c’è stato un fenomeno simile a quello avvenuto nei cieli russi. Soltanto è avvenuto qualche giorno prima e in forma leggermente diversa.”
“E cioè?!”
“Mentre in Russia l’asteroide o le meteore, non lo sappiamo ancora, si sono disintegrati, esplodendo nove volte prima di toccare terra, in Val Clarea sono arrivati a terra quasi integri, forse a causa del diverso metallo di cui erano composti, meno sensibile alla pressione dinamica…”
“Cazzo — non era riuscito a trattenersi De Gennaro — ma allora abbiamo davvero rischiato la vita, Signora astrologa!”
“Dé, intanto sono un’astrofisica e, poi, sì! Ma, d’altra parte, le leggi della fisica so’ mica bruscolini, asteroidi e meteore sono corpi solidi che, come le ova di Bologna, una volta lanciati nello spazio seguono una loro traiettoria. L’è mica colpa della massa gravitazionale o di quella inerziale se qualcuno o qualcosa si trova sul loro percorso, i meteoriti al massimo sono sensibibili all’ablazione atmosferica…”
Epilogo
Spazio. 250 km sopra la Val Clarea.
Febbraio 2013.
“ Se non la piantano di costruire orrori dappertutto dovremo passare alle maniere forti” disse il tenente Zyxmwje, dell’astronave d’osservazione ambientale XZYW11, al suo superiore.
“Sì — rispose quello con una delle sue dodici bocche- se non la piantano di rovinare la nostra area preferita per i pic-nic, tra la Val di Susa e il Musiné, ci toccherà passare davvero ad avvertimenti più pesanti”.
Dedicato agli straordinari extraterrestri intelligenti creati da Sydney Jordan e William Patterson, tra il 1954 e la metà degli anni settanta, per le strisce a fumetti giornaliere diJeff Hawke e a tutti gli altri alieni atterrati in Val Clarea la sera di venerdì 8 febbraio 2013.
da CarmillaOnLine
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