Chi c’è, ovunque, sempre: violenza, terrorismo, frange, estremismo, brigate rosse, deriva, anni di piombo, attacco, anarco insurrezionalisti, follia, armi micidiali, scudi umani, molotov, guerriglia.
Chi non c’è, mai: le ragioni tecnico economiche che rendono il Tav un’opera “strategica”.
La Val Susa, per chi legge Repubblica, Corriere della Sera e La Stampa deve ricordare un territorio pazzo, malvagio, irrazionale. Dove un gruppo di folli autodefinitosi Notav delinque e attacca lo Stato senza ragione.
Un recente sondaggio del Corriere della Sera evidenzia che solo un piccola maggioranza degli italiani, il 56% si dice convinto dell’utilità dell’alta velocità in val Susa. Questo nonostante una campagna mediatica massiccia, probabilmente senza precedenti nella storia recente, che tende a silenziare le ragioni della protesta e evidenziare la cronaca spicciola. Un dato che, evidentemente, mette in risalto il serpeggiare tra popolazione italiana di una congrua diffidenza verso quest’opera senza senso.
Irene Pepe, Massimo Bonato, Eloisa Spina, coordinati da Maurizio Pagliassotti, hanno condotto uno studio su due mesi di produzione giornalistica (27 luglio-27 settembre 2013) de Repubblica, Corriere della Sera e La Stampa. Hanno dato forma ad alcune percezioni che il movimento da tempo aveva riguardo la qualità editoriale di queste testate.
I risultati, per molti aspetti inquietanti, verranno esposti il 17 marzo presso il salone Polivalente di Bussoleno ore 21.
Oltre agli autori della ricerca interverranno: Andrea Doi, caporedattore di nuovasocieta.it, alcuni giornalisti di Luna Nuova e La Valsusa, i siti internet notav.info e tg Vallesusa.
da Notav.info
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