APERTURA VENERDI' 6 GIUGNO ALLE ORE 19.00
piazzetta del Mulino Bussoleno - aperitivo e buffet
MUSICA DAL VIVO CON I "CANTAMBANCHI"
poster realizzato per i Cantambanchi da Maria Giulia Alemanno |
Il repertorio è quello della tradizione piemontese con qualche puntata in altre regioni, senza particolari motivi, solo il piacere di affrontare canti interessanti e belli. L’interesse è verso la cultura contadina che ha prodotto cospicui materiali vecchi di secoli, poi il lavoro, la resistenza, la politica. Insomma basi da cui sono partiti tutti quelli che hanno fatto musica popolare in quegli anni, con maestri come Dario Fo e i Cantacronache.
Cominciano a scrivere testi e musica. Non “canzoni di lotta”, o combat folk, come verranno chiamate vent’anni più tardi. Preferiscono aggirare gli argomenti con la satira, il surreale, la poesia. Ballate sull’energia, su Janavel, eroe valdese, Batista, condottiero di se medesimo, valligiano e contrabbandiere, la Bestiaselvatica. Mettono in musica temi già attuali ma non ancora pressanti come oggi: le troppe auto (Automobilesimo è del ’69), l’ambiente, il problema energetico, i genocidi culturali e non (Los Indios de la Langa), la crisi del Salvador, un anticipo del diluvio enogastronomico odierno (La canzone del cibbo 1980), gli emigrati italiani all’estero (La Svizzera del ‘75), il regime di Ceausescu (Rumena oh, 1979). Sul palco c’è sempre un’atmosfera di puro divertimento, con impertinenze scorrette , botte e risposte col pubblico, lazzi.
Con gli anni si aggiungono in pianta stabile due giovani, Francesco Bruni, sofisticato chitarrista, voce e percussioni, Claudio Perelli chitarra, tastiera, voce. E il giovanissimo Davide Scagliola, batteria e percussioni. L’organico dura vent’anni.
I Cantambanchi esistono oggi con l’aiuto di Daniele e Giuliano Contardo, figli di Franco, giovanotti musicisti professionisti che, dopo aver seguito la banda per anni da ragazzini, sono in grado di cantare e suonare tutto il repertorio. Pochi concerti, ogni tanto, molte cene cantate. Sovente.
estratto del testo di Renato Scagliola su “FOLK CLUB”, a cura di Franco Lucà, Genova, 2006
Alle 21:30, presentazione del nuovo libro di Tabor ediz.
Un viaggio allucinatorio verso altri piani dell’essere, raccontato attraverso disegni in bianco e nero minuziosamente tratteggiati. Un racconto che si snoda tra larici, metamorfosi, animaletti del bosco, ma anche ospedali psichiatrici, cantieri, la tetra città. Un intrico di ispirazioni diverse e eterogenee, richiami immaginari e suggestioni nascoste... percorsi lasciati alla fantasia e all’intraprendenza del lettore.
Con la collaborazione di: Libreria La Città del Sole, Tabor Edizioni, Associazione ArTeMuDa, Lu:Ce Edizioni, Movimento NoTav
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