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lunedì 9 giugno 2014

Faranheit451 - un contributo (parole e foto) di Claudio Giorno alla Montagna di libri contro il tav 3a edizione


Presidio di Susa, domenica 8 giugno


LETTURE D’ESTATE


Fahrenheit 451 è forse uno dei titoli più conosciuti della letteratura contemporanea.   Come tutti sanno si tratta di un romanzo di “fantascienza” dovuto all’angoscia visionaria  Ray Bradbury. Un titolo la cui notorietà viene quotidianamente rinnovata dalla fortunata-(omonima) - trasmissione di libri e società di radio3. Un titolo che ha goduto – com’è destino di ogni opera letteraria che diviene popolare – della notorietà allargata che offre il cinema: François Truffaut  ne girò le scene nel lontano 1966 contribuendo – forse  - a diffondere il clima che doveva portare allo scoppio della contestazione giovanile del 1968. Quella rivolta che riuscì (diversamente da oggi) a fermare il primo ed evidentemente prematuro tentativo di imposizione dell’ideologia liberista. Una ideologia che nel romanzo (ma nel frattempo anche nella nostra vita) è divenuta religione di stato e che viene narrata nelle pagine del libro attraverso gli occhi di Guy Montag,  pompiere-piromane di una squadra di polizia politica che ha il compito di rintracciare chi compie il "reato di lettura",  ritenuta la più preoccupante delle pratiche rivoluzionarie dal governo totalitario e invisibile ma capace di entrare in ogni casa con le sue telecamere permanentemente accese! Così l’autopompa rossofuoco, con nei serbatoi il kerosene al posto dell’acqua,  piomba sotto gli appartamenti dei sospetti “antagonisti-letterari”; e non appena i sacerdoti del fuoco scovano dei libri celati nei più improbabili nascondigli, li scaraventano nei cortili e li bruciano in roghi purificatori perché “il programma di governo” prevede che i cittadini debbano  utilizzare  esclusivamente  la televisione per informarsi, farsi una opinione (l’unica consentita) e istruirsi. La televisione come mezzo unico, pervasivo, ossessivo per definire le regole - ciò che è giusto e ciò che è sbagliato – il bene e il male, per vivere in una sorta di confortante narcosi collettiva.

tavola rotonda "Le Alpi, la crisi la rivincita del locale"

Ieri si è conclusa a Venaus la terza edizione di “una montagna di libri contro il tav. Si è conclusa col pranzo nell’”accoglientemente caotico dehors” del  presidio popolare ri-costruito dopo la devastazione della notte del 6 dicembre 2005 (l’unica di cui sono palesemente noti i responsabili, le forze dell’ordine), Ma prontamente riedificato grazie alla rivolta popolare  – l’8 dicembre – e l’occupazione dell’area destinata al cantiere del cunicolo geognostico. Il pomeriggio in Val Cenischia ha fatto 

tavola rotonda "Le Alpi, la crisi la rivincita del locale"
seguito alla serata inaugurale di venerdì 6 giugno a Bussoleno, alla Credenza, alle “tavole rotonde” davanti al mulino (e nella cornice medioevale che meriterebbe altra cura) di via Walter Fontan (col suo ormai ricorrente mercatino), e agli appuntamenti sui luoghi di resistenza passata, presente e prossima, di San Didero, Susa e Giaglione-Chiomonte (tra la Val Clarea e la Maddalena). Tre giornate di incontri, dibattiti, banchetti, editoria indipendente, scambi di libri, interventi teatrali, letture, concerti, mangiate, bevute, passeggiate, come recitava la locandina della manifestazione.
Bussoleno,  sabato 7 giugno 
Fahrenheit 451 – detto per i pochi che non lo sanno - è la temperatura cui prende fuoco la carta; la temperatura a cui si mettono al rogo i libri. Ma il clima caldo di una estate esplosa all’improvviso anche in Valle di Susa non ha incendiato né le pagine né gli animi di chi da anni – partendo dalla difesa vitale del territorio e della sua vivibilità residua – si è dovuto misurare con i colpi di coda ancora pericolosi, ma di un modello ormai in avanzato stato di decomposizione (un modello unico spacciato con sempre maggiore affanno per modernità desiderabile e risolutiva come ha ricordato Sandro Plano, appena rieletto sindaco di Susa, nell’incontro organizzato presso il presidio di San Giuliano). Gli scrittori, le donne e gli uomini  che resistono nelle enclave sempre più sparpagliate sul territorio di un paese e di un continente messo in ginocchio più dalla crisi di valori che di quella economica (che è ormai palese essere divenuta cronica perché funzionale a chi l’ha imposta e ne trae i sempre più evidenti benefici), ci hanno ancora una volta aiutato a riflettere aprendo i recinti in cui ci vorrebbe rinchiudere (e non solo metaforicamente) il potere…(Ma in cui qualche occasione di rara ma comprensibile stanchezza - anche noi ci si vorrebbe rintanare).
Presidio di San Didero, domenica 8 giugno
Presidio di Susa, domenica 8 giugno: sindaco, scrittori, movimento No Tav
E i libri,  la montagna di libri che non frana, anzi cresce ad ogni stagione con la cadenza lenta ma inarrestabile del passo di sale all’alpe col suo carico vitale, rappresenta con sempre maggiore evidenza la più difficile da abbattere delle barricate erette in un quarto di secolo di resistenza in Valle di Susa: quelle “di carta”. Perché come ci dice l’autore di uno dei libri che il grande fratello avrebbe voluto mettere in cima alla lista di quelli da mandare inesorabilmente al rogo - Miguel de Cervantes (in El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha -1606) “Cambiare il mondo, amico Sancho, non è follia né utopia, ma solo giustizia”!
Bussoleno, San Didero, Susa, Venaus, 8 giugno 2014 - Claudio Giorno



Presidio di Venaus, domenica 8 giugno
(tutte le fotografie di questo post sono di Claudio Giorno)

martedì 4 giugno 2013

UNA MONTAGNA DI LIBRI CONTRO IL TAV VOL. 2 - TANO D'AMICO

BUSSOLENO - CASA ASCHIERIS SABATO 8 GIUGNO h. 15.00
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO "IMMAGINI STORIA MOVIMENTI"
L'importanza delle "belle foto" nel ricordo collettivo dei movimenti e nella storia.

Tano D’Amico fotografo impegnato nella documentazione delle diverse realtà sociali presenti nel nostro paese, riprese ed evidenziate in momenti topici come gli anni ’68 e ‘77, le lotte operaie, la lotta per la casa, il movimento femminista o le vicissitudini del popolo palestinese. 
Riesce da oltre trent’anni a fissare, attraverso l’obiettivo della sua macchina, immagini in grado di raccontare i movimenti. Al pari della storia orale, a cui va il merito di ridare umanità alle fredde pagine dei manuali che fanno un elenco di date e battaglie, la fotografia interpretata da Tano D’Amico riesce a fermare sulla pellicola le persone che vivono i movimenti, i loro volti nei momenti drammatici, ma ancor più in quelli gioiosi. Il pregio della foto è quello di non ingannare, mai: attraverso essa pochi metri quadri di storia sopravvivono agli anni senza l’ingannevole filtro dei ripensamenti e delle ritrattazioni postume.


Tano D’Amico, con il suo coerente percorso di fotografo, accanto alle immagini degli avvenimenti di cui e’ stato testimone, ci offre delle riflessioni non solo sull’evento riportato, ma anche sull’uso che è stato fatto di queste fotografie a livello mediatico e non, dimostrando quindi di essere un testimone non neutro ma bensì partecipe ai fatti. 

Il fotografo non è un freddo osservatore degli avvenimenti, ma colui che riporta in immagini una realtà vissuta in prima persona che sente il bisogno di documentare. 

Tano D’Amico, inoltre, sollecita anche il lettore e scrive: “Amo la fotografia che richiede la partecipazione dello spettatore. Ne ha bisogno. Quella che chiama lo spettatore a dare giudizi sulla realtà che sta vivendo. Che chiama lo spettatore a un ruolo attivo di essere umano”. 

Le riflessioni e i temi di cui Tano ci parlerà, e la sua esperienza saranno di sicuro interesse per gli appassionati di fotografia e di movimento. 
Invitiamo tutti a partecipare. 



lunedì 25 marzo 2013

TANO D'AMICO

Tano D'Amico è ritornato a trovarci sabato 23 marzo per la marcia Susa-Bussoleno e abbiamo avuto modo di parlare un po' sull'importanza delle immagini, delle "belle" immagini per "far ricordare e far entrare i fatti nella storia e nella memoria di tutti".
Molto probabilmente parteciperà anche alla seconda edizione de "Una Montagna di Libri contro il TAV" del 7-8-9 giugno 2013 per approfondire il discorso.

Postiamo questo commento al suo ultimo libro "Anima e memoria", che introduce la tematica.


Il nuovo libro di Tano D’Amico

15 immagini "spiegate" da uno dei più importanti fotografi italiani, in Anima e memoria


È uscito in questi giorni il nuovo libro di Tano D’Amico, uno dei più importanti e famosi fotografi italiani: si intitola Anima e memoria, il legame imprendibile tra storia e fotografia. D’Amico in 62 testi racconta diversi concetti che spiegano, tra le altre cose, il nostro legame con la fotografia, quale rapporto si crea tra un’immagine e la storia che racconta, che cosa significa “memoria” e “poesia” e come questi due temi così astratti intervengono sulla nostra vita, il valore della storia e degli ultimi. Ogni testo è accompagnato da fotografie che illustrano, in maniera non didascalica e molto personale, le idee e i pensieri di D’Amico riguardo ogni argomento.
Un concetto a cui D’Amico tiene molto, e che attraversa tutto il libro, è il legame tra l’importanza e la forza di un’immagine e la reazione del pubblico che la guarda. Secondo D’Amico infatti, al di là del valore “oggettivo” della fotografia, è lo spettatore che con la sua partecipazione, la sua risposta emotiva e personale, eleva una fotografia a testimonianza. Vedere delle immagini che raccontano un evento pubblico ci porta a ricordare gli eventi stessi marcandoli in maniera indelebile, ci riporta a cosa stavamo facendo quando l’abbiamo vista, ai nostri pensieri. «L’immagine di per sé», dice Tano D’Amico, «non è altro che un pezzo di carta sporco di inchiostro. Se vive è perché lo spettatore dà loro vita».
Tano D’Amico è nato a Filicudi nel 1942, lavora come giornalista e come fotografo e collabora con ilManifesto e Repubblica. Ha realizzato reportage su carceri, manicomi, campi rom, raccontando soprattutto le storie degli ultimi. Buona parte del suo lavoro riguarda invece le manifestazioni di piazza a partire dagli anni Sessanta. La casa editrice Postcart aveva già pubblicato un volume del fotografo: Di cosa sono fatti i ricordi. Tempo e luce di un fotografo di strada e presenterà questo nuovo volume, per ora in vendita on line, il 18 gennaio al Centro Sperimentale di fotografia di Roma.
da www.ilpost.it

domenica 21 ottobre 2012

Alcune foto di maggio 2012

Clarea 27.05.12


Clarea 27.05.12

Clarea 27.05.12